domenica 10 aprile 2011

Il segno del comando

Incrocia su di me
i tuoi occhi lunghi e affilati
[tagliami]
senza chiedere perdono.
Il sangue che scorre
mi ricorda che la vita esiste
[in qualche modo]

Il segno del comando
nella notte cannibale
che tutto brama
che tutto annienta.

[Seguimi]
lungo lo spicchio di cielo
incastrato sulla città sfinita
e violenta,
abbandonata
sul ciglio della strada.
Le tue mani [su di me]
sono languide radici
strappate
al pugno violento del mondo
radici compresse
mani annerite dai colpi
speranza del cuore trafitto.

Portami con te
sui gradini
che non si piegano
sotto i piedi lacerati
[i nostri]

[Portami con te]
attraverso
questo paese distrutto
sulle lacrime estinte.