domenica 10 aprile 2011

Il segno del comando

Incrocia su di me
i tuoi occhi lunghi e affilati
[tagliami]
senza chiedere perdono.
Il sangue che scorre
mi ricorda che la vita esiste
[in qualche modo]

Il segno del comando
nella notte cannibale
che tutto brama
che tutto annienta.

[Seguimi]
lungo lo spicchio di cielo
incastrato sulla città sfinita
e violenta,
abbandonata
sul ciglio della strada.
Le tue mani [su di me]
sono languide radici
strappate
al pugno violento del mondo
radici compresse
mani annerite dai colpi
speranza del cuore trafitto.

Portami con te
sui gradini
che non si piegano
sotto i piedi lacerati
[i nostri]

[Portami con te]
attraverso
questo paese distrutto
sulle lacrime estinte.

martedì 1 febbraio 2011

Cuori di china

La notte si scioglie nei tuoi occhi
straziando lacrime ghiacciate
che muoiono sulle labbra.
Il sapore salato dell'amore
scende con violenza
sui nostri sessi accesi
illusi, delusi, sconfitti.
Morire nell'abbraccio
che strazia la vita
sentire il dolore del cuore
crescere e ruggire
spezzarsi sui respiri
e affondare il viso
sul tuo petto di china.
Leccare i battiti del cuore
sprofondare negli spasmi
fiorire nel tuo orgasmo
e svenire dentro di te
lingua dopo lingua,
arabeschi di lingue
sui cuori in fiamme.
Il tuo cuore
è una città in guerra
un fiume di sangue
negli occhi
un desiderio turgido
nelle mie mani
una contrazione nel petto.
Cuori di china in gola
china sulle mani
respiri spezzati
china sulle labbra
nere illusioni
china sui nostri sessi
ferite del cuore.

[China su di noi]

martedì 4 gennaio 2011

La fame

Ho cavalcato
le stagioni
una dietro l'altra
con i piedi arrugginiti
senza mai fermarmi.
Le ho sentite
scivolarmi addosso
pedalare veloci nel buio
rincorrermi
nella campagna
fangosa di questo paese
dimenticato
e provare a stritolarmi.

Ora ho smesso di cavalcare
le stagioni
una dietro l'altra
di rincorrerle
con il cuore in gola
aspettando seduta
senza paura
nell'angolo
incrostato di sale
di questa città
senza nome,
seguendo il volo
degli uccelli
che si schiantano
nel fiume
cercando di strappare
qualche piccolo pesce
dai loro becchi di vetro.
Io sono quel fiume torturato
quel piccolo pesce disperato
quell'uccello
che cerca la vita nell'acqua.

La fame
che mi porto dietro
è furiosa e violenta
accecante
e pericolosa.
Il mio amore
il gioco assurdo
del cuore
un desiderio che si spezza
sulle mani.
Non posso smettere
di avere fame,
di spezzarmi la schiena
su questa panchina
ghiacciata
affogata nel cemento.

Ho solo un dannato
cuore malato
nel petto,
un fottuto cuore
affamato
di te.

venerdì 29 ottobre 2010

L'inutile bellezza

Affilare i denti sulla notte
affondare la lingua nelle tue cosce
e precipitare nel buio.
Un vento ghiacciato sussurra il tuo nome
è la tua voce – Nera -
che si schianta su di me
un desiderio che si incarna
sulla punta delle dita.
Mio amore,mio debole cuore
i miei denti feriti
toccano la tua pelle
spremendo con violenza
un brivido di vita,
quello che rimane
prima del nulla.
Mia creatura
piantami una spada di morte nel cuore
incidimi le vene,
divora la mia pelle macchiata.
Precipito su di te
avvolgendomi nel gelido orgasmo
che scende senza rumore.
Vedo il tuo respiro
creare nuvole di indifferenza
confondere il cuore
germogliare nella testa.
Desidero il silenzio
che annienta
la paralisi della voce
il cuore che rallenta ad ogni passo
che sviene, consumato
nel tuo delizioso ventre.
Le tue mani tese - ghiaccio affilato -
tremano sui miei sospiri
gettandosi sul mio corpo violato,
divorandomi lentamente.
Strazia le mie labbra,
asciuga le lacrime del cuore,
fammi svenire dentro di te
ancora una volta – l’ultima.
Guarderemo svanire
la bellezza consumata della vita
- la sua inutile bellezza -
il suo passo incerto
la delusione
che ferisce gli occhi.

lunedì 25 ottobre 2010

Una sigaretta sul cuore

Scelgo ogni mattina
di non cadere a terra,
sperando di avere la stessa forza
il giorno dopo
e ancora quello successivo.
Con gli occhi umidi
annegati nel vento,
seduta sulla panchina
con il culo ghiacciato,
mentre un suono nella testa
mi giura che esisto
mi convince che questa vita
ha qualcosa in caldo per me.
Penso a un mondo di illusioni
scivolando senza forza
seguendo le gocce
che si incastrano sui vetri
nelle fessure di gomma sporca,
disegnando percorsi
vie immaginarie che conducono
in luoghi profumati.

Niente culi ghiacciati
nessuna sigaretta spenta sul cuore.